Quotidianamente, risalta agli occhi di tutti gli studiosi di economia d’impresa, l’importanza del capitale di marca tant’è vero che, in un mondo dominato da fusioni ed acquisizioni, le marche ed il loro portafoglio divengono oasi di valore e stabilità, solido punto di ancoraggio e riferimento per cui, si ha un passaggio da una visione di brand come strumento da utilizzare nelle politiche di comunicazione e prodotto, al concetto di Brand-Equity, come risorsa fondamentale da gestire per accrescere il patrimonio dell’impresa.
Pertanto, in un’ottica di RBM Resource-Based Management (che ha come obiettivo-cardine l’accrescimento del patrimonio di risorse esistenti sfruttando quelle a disposizione), la generazione della Brand Equity necessita di un’attenta e mirata gestione manageriale.
Quindi, assumendo come fondamento la prospettiva del RBM, per la generazione del valore della marca, l’impresa deve individuare, di primo acchito, gli elementi che costituiscono la risorsa e poi attivare i processi d’alimentazione della stessa.
Risulta opportuno in questa sede dare una definizione del concetto di Brand Equity, sapendo che non esiste, in letteratura, una definizione comunemente accettata e condivisa.
L’unico aspetto che devi tenere a mente, nel fare questo percorso di brand management assieme a noi, è quello di adottare le giuste strategie di branding per accrescere il valore del tuo brand/della tua marca se quest’ultima è poco nota o se è stata lanciata da poco sul mercato.
Partendo da questo incipit, possiamo illustrarti i quattro principali filoni teorici che hanno trattato questo argomento in modo approfondito.